Che i «vecchi» siano destinati a lasciare spazio ai «giovani» è un’affermazione utilizzata spesso retoricamente e a volte a sproposito. Tuttavia, mai come nell’attuale periodo storico, il titolo di questo articolo non può essere più vero e congruente alla realtà.
Va chiarito immediatamente che con il termine “vecchi” non ci riferiamo agli anziani, i quali godono di tutto il nostro rispetto e della nostra sincera stima e gratitudine per aver contribuito, e per continuare a contribuire, ad arricchire le nuove generazioni attraverso la propria esperienza, le competenze acquisite nel tempo con dedizione, la preziosissima “memoria storica” che possono trasmettere, ed il patrimonio culturale ed economico che donano a chi dovrà sostituirli.
Gli anziani sono una ricchezza inestimabile, mentre i “vecchi” sono spesso un peso ed un ostacolo al progresso e al benessere. “Vecchi” sono tutti coloro i quali mancano di curiosità, di pensiero critico, di passione e voglia di migliorare se stessi e la società di cui fanno parte, indipendentemente dall’età anagrafica riportata sui documenti di identità.
Personalmente conosco “giovanissimi anziani”, instancabilmente abituati a nutrire la propria crescita personale e professionale, giorno dopo giorno; e, di contro, mi càpita di scontrarmi con “vecchi ragazzi”, spenti, apatici, disinteressati alla cultura, al progresso, alla socialità (i social network non fanno testo!), e totalmente privi di qualunque interesse costruttivo, di quella sana e genuina curiosità che dovrebbe spingere tutti gli esseri umani a migliorarsi e a contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo.
Quest’ultimo atteggiamento è ciò che muove e guida i professionisti con cui ho il piacere di collaborare: quelli di cui puoi leggere gli articoli che arricchiscono questo blog e coloro i quali lavorano “dietro le quinte” per aiutare ogni giorno imprenditori e padri di famiglia che si rivolgono a noi per imparare a gestire consapevolmente le imprese ed il patrimonio che hanno costruito con il proprio lavoro.
Il nostro compito spesso non si limita alla consulenza fiscale e legale, ma ha la “modesta presunzione” di coadiuvare le vecchie generazioni di giovani nel trasmettere un modello di comportamento fondato sulla curiosità e sulla volontà di costruire, di progredire e di insegnare a fare altrettanto, ancor prima di trasferire patrimoni ed aziende di famiglia alle nuove generazioni.
Questo è quanto ci proponiamo e ci impegniamo a fare per i nostri clienti, continuando costantemente ad aggiornarci, per acquisire maggiori competenze, studiare nuove soluzioni, inventare un futuro migliore.