Corte Suprema di Cassazione, II sezione penale n. 36893 - 31 luglio 2018
È configurabile il reato di riciclaggio in capo al professionista che ha assistito un cliente – il quale aveva fatto fittizio ricorso allo scudo fiscale conferendo in un trust estero a sé riconducibile il capitale apparentemente rimpatriato – al fine di riallocare tale capitale, in quanto il professionista era consapevole della provenienza delittuosa del capitale avendo assistito il cliente nel procedimento di dichiarazione infedele e avendo da questi ricevuto procura per il ritiro di ogni documentazione inerente il trust. È configurabile il reato di riciclaggio in capo al professionista che ha avallato l’istituzione di un trust con sottostante società svizzera essendo consapevole che vi venivano conferiti fondi esteri non dichiarati al fisco, come desumibile dalla circostanza che egli ha assunto l’incarico di guardiano.