Gli imprenditori di eccellenza italiana che sviluppano il proprio business all'estero, tengono in considerazione, in un'ottica internazionale, gli aspetti fiscali analizzati nei due articoli precedenti, senza dimenticare uno degli aspetti più importanti che viene trattato in questa ultima parte.
La disciplina del Transfer pricing interna è contenuta nell'art. 110, 7° comma del TUIR, il quale dispone che «i componenti del reddito d'impresa derivanti da operazioni con soggetti non residenti che, direttamente o indirettamente, controllano l'impresa, ne sono controllati o sono controllati dalla stessa società che controlla l'impresa sono valutate in base al valore normale dei beni ceduti, dei servizi prestati, o dei beni e servizi ricevuti, […]».
Le transazioni che coinvolgono società legate da una relazione di dipendenza giuridica od economica dislocate in diversi Stati devono essere effettuate a valore normale ossia al prezzo che avrebbe potuto essere pattuito tra parti indipendenti, in condizioni di libera concorrenza.
Il valore normale andrà determinato valutando:
Nella pratica il valore normale viene determinato tramite un'analisi di benchmark con soggetti indipendenti comparabili in termini di funzioni e rischi.
Inoltre, la predisposizione della TP documentation (di cui al provv. Agenzia Entrate 29 settembre 2010) permette:
In conclusione, se intendi espandere il tuo business all'estero, tieni in considerazione la complessità delle normative legate all'internazionalizzazione e rivolgiti ad un professionista del settore in grado di assisterti e tutelare la tua azienda.