Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è recentemente finito sotto i riflettori a causa di un’indagine che ha portato all’arresto di alcuni membri della sua amministrazione. Al centro della vicenda ci sono le trattative per la vendita all’imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore, dall’area dei “Pili”, un’importante porzione di terreno affacciata sulla laguna di Venezia, e la gestione del Blind Trust che custodisce il patrimonio personale del sindaco Brugnaro.
Secondo la Procura, l’avviso di garanzia emesso nei confronti del Sindaco è stato un atto di trasparenza volto a valutare la correttezza della gestione del Blind Trust, senza però configurare, al momento, ipotesi di reato.
Il sindaco Brugnaro ha respinto ogni accusa, dichiarandosi estraneo a irregolarità ed evidenziando di aver sempre agito nel rispetto delle norme, sia come amministratore pubblico che come privato cittadino.
Questo importante caso di cronaca riporta l’attenzione su uno strumento giuridico essenziale per chi ricopre ruoli pubblici o di alta responsabilità: il Blind Trust.
Questo strumento giuridico, utilizzato per separare patrimonio personale dalle decisioni politiche o imprenditoriali, garantisce trasparenza, prevenendo conflitti di interesse e proteggendo i beni personali dalle conseguenze di eventuali vicende legate al ruolo pubblico.
Il Blind Trust, in italiano “fiducia cieca”, è un istituto giuridico che permette a un soggetto (Disponente) di trasferire la gestione del proprio patrimonio a un Trustee indipendente. Questa separazione garantisce che il titolare non abbia alcuna influenza sulle decisioni riguardanti i propri beni per l’intera durata del Trust.
Le caratteristiche principali sono le seguenti:
Il Trustee ha piena autonomia nell’amministrazione del patrimonio, senza obbligo di informare il Disponente.
Separando il patrimonio dalla vita pubblica o professionale, il Blind Trust impedisce che decisioni politiche o aziendali siano influenzate da interessi personali.
Il patrimonio conferito nel Trust è tutelato da eventuali azioni legali o responsabilità connesse al ruolo pubblico.
Il Blind Trust si rivela uno strumento particolarmente utile per chi opera ini ambiti dove il rischio di conflitto di interesse è elevato, come la politica o l’imprenditoria.
Quali sono i vantaggi per i politici?
Questo istituto giuridico garantisce che le decisioni prese siano prese nell’interesse pubblico, senza favoritismi personali.
Ciò comporta che in caso di indagini o accuse, come nel caso del Sindaco di Venezia, il patrimonio privato e personale non è coinvolto.
Quali sono i benefici per gli imprenditori e i professionisti?
La separazione tra beni personali e aziendali riduce l’esposizione a rischi legati all’attività di impresa.
Garantisce la gestione indipendente e imparziale del patrimonio, anche in caso di assenza del titolare.
In Italia, il Blind Trust è stato introdotto con l’adesione alla Convenzione dell’Aja del 1985 e reso esecutivo nel 1992. Nonostante la sua riconosciuta validità giuridica, questo strumento è ancora poco utilizzato e, talvolta, anche poco compreso.
A differenza di Paesi anglosassoni, dove il Blind Trust è una prassi consolidata per evitare conflitti di interesse e proteggere il patrimonio, in Italia la sua applicazione è ancora limitata, soprattutto per una questione culturale e normativa.
Il recente caso che ha coinvolto il Sindaco di Venezia ha portato nuovamente l’attenzione sull’efficacia e sull’importanza del Blind Trust.
Una delle principali difficoltà legate all’adozione del Blind Trust in Italia è la percezione distorta del suo funzionamento. In molti, purtroppo, lo vedono come uno strumento opaco o complesso, invece di riconoscerne la capacità di garantire la trasparenza e la separazione tra interessi personali e pubblici.
Il Blind Trust in Italia viene utilizzato principalmente in ambito politico, e solo in situazioni di particolare rilevanza. Questo approccio ristretto ne limita l’adozione anche in settori dove potrebbe essere utile, come quello imprenditoriale o professionale.
Per far sì che il Blind Trust diventi uno strumento più diffuso ed efficace, è necessario intervenire su più fronti:
L’adozione di una normativa più chiara e dettagliata, che specifichi le modalità di costituzione, gestione e controllo dello strumento giuridico, potrebbe aumentare la fiducia e favorire un utilizzo più ampio. A tal proposito, la regolamentazione dovrebbe includere:
È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza sui benefici del Blind Trust, evidenziando la capacità di garantire trasparenza e protezione patrimoniale. Ciò può essere fatto attraverso:
L’ampliamento del campo di applicazione del Blind Trust, includendo ambiti come quello imprenditoriale, potrebbe aumentarne l’utilizzo e la percezione positiva.
Il Blind Trust rappresenta molto più di uno strumento giuridico. Si tratta di una dichiarazione di integrità, una scelta responsabile che permette di separare gli interessi personali dalle responsabilità pubbliche o professionali.
In un contesto come quello italiano, dove la fiducia nelle istituzioni e nelle figure pubbliche è spesso messa alla prova, il Blind Trust è un manifesto di trasparenza, protezione del patrimonio e serenità decisionale.
Più conoscenza, più chiarezza e una maggiore apertura al suo utilizzo, anche in ambiti diversi dalla politica, sono passi fondamentali per rendere questo strumento giuridico accessibile e comprensibile.
Adottare il Blind Trust è una scelta di tutela personale, un segnale forte di rispetto verso i ruoli che si ricoprono e verso le persone che si rappresentano.
Il Blind Trust è un ponte tra trasparenza e protezione, capace di offrire soluzioni concrete a sfide sempre più complesse.
Per chi guarda al futuro con responsabilità, l’istituto giuridico in analisi non può essere una possibilità trascurabile, poiché rappresenta non una rinuncia al controllo bensì un investimento sulla propria credibilità e sul patrimonio.