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Mandato fiduciario: strumento giuridico per la pianificazione patrimoniale

14 minuti di lettura
Mandato fiduciario: strumento giuridico per la pianificazione patrimoniale

Il 23 novembre 1939, in un’Italia travolta dal fascismo e alla vigilia della Seconda guerra mondiale, veniva approvata la Legge n. 1966, che istituiva il mandato fiduciario. Solo un anno prima, il 17 novembre 1938, lo stesso regime aveva emanato le leggi razziali contro gli ebrei. Un paradosso storico: da un lato la persecuzione sistematica, dall’altro l’introduzione di uno strumento che permetteva, almeno formalmente, di proteggere i beni intestandoli a soggetti terzi.

Perché un governo così attivamente discriminatorio avrebbe lasciato uno spiraglio di tutela a chi era nel mirino della sua propaganda? La risposta è sepolta nei silenzi della Storia, ma resta il dato oggettivo. Quell’intervento normativo ha gettato le basi per uno strumento che ancora oggi rappresenta un pilastro nella pianificazione patrimoniale e che combina riservatezza e controllo, adattandosi alle complesse esigenze dei Fiducianti.

In un contesto attuale profondamente diverso, segnato da rischi economici, crisi familiari e necessità di riservatezza, il mandato fiduciario si conferma uno strumento utile e attuale, capace di rispondere con flessibilità alle esigenze di protezione e gestione del patrimonio.

 

Cos’è il mandato fiduciario?

Definizione e struttura giuridica

Il mandato fiduciario è uno strumento giuridico attraverso il quale una persona fisica o giuridica, detta “Fiduciante”, conferisce incarico a una società fiduciaria per la gestione di beni mobili, immobili, partecipazioni societarie o altri diritti patrimoniali. Si tratta di un contratto atipico riconosciuto e disciplinato dalla prassi e dalla normativa di settore, caratterizzato da un alto livello di riservatezza e da una gestione strategica dei beni.

La società fiduciaria, in qualità di “mandataria”, assume alcuni obblighi ben precisi:

  • Gestire i beni secondo le istruzioni del Fiduciante;
  • Tutelare gli interessi del Fiduciante;
  • Garantire un elevato livello di discrezione.

A seconda della tipologia di mandato, può anche risultare intestataria formale dei beni, pur senza esserne la proprietaria sostanziale.

La proprietà effettiva, infatti, resta in capo al Fiduciante, il quale può in ogni momento revocare l’incarico o impartire nuove disposizioni.

Dal punto di vista civilistico, il mandato fiduciario può essere:

  • Con rappresentanza, quando la società fiduciaria agisce in nome e per conto del Fiduciante;
  • Senza rappresentanza, quando opera in nome proprio ma per conto del Fiduciante.

In entrambi i casi, la società fiduciaria ha l’obbligo di separare i beni affidati dal proprio patrimonio e di operare nel rispetto delle istruzioni e indicazioni ricevute, secondo i principi di diligenza e trasparenza. A questo, poi, si aggiungono obblighi periodici di rendicontazione e una responsabilità precisa in caso di inadempienza o negligenza.

Il mandato fiduciario consente di realizzare una gestione professionale e riservata del patrimonio, separando la titolarità giuridica da quella economica.

Questo strumento è applicabile in diversi contesti: pianificazione patrimoniale, passaggio generazionale, protezione dei beni e riservatezza in operazioni societarie o immobiliari.

 

Quali sono le origini storiche del mandato fiduciario?

Il concetto di mandato fiduciario affonda le sue radici in epoche antiche, quando la necessità di proteggere beni e patrimoni da minacce esterne, come guerre, persecuzioni, instabilità politica, portavano individui e famiglie a ricorrere a soggetti terzi per custodire e amministrare i propri beni. Già nel Diritto Romano esistevano figure simili, come il “fideicommissum”, una disposizione testamentaria con cui il testatore affidava i beni a una persona di fiducia affinché li trasferisse successivamente a un altro beneficiario.

Nel corso dei secoli, questa logica fiduciaria si è evoluta, trovando applicazione anche nel Diritto Medievale, soprattutto in ambito commerciale e successorio. Il ricorso alla fiducia come strumento giuridico per tutelare interessi patrimoniali ha quindi attraversato epoche e sistemi giuridici diversi, fino a trovare una sua formalizzazione più netta nel XX secolo.

In Italia, il mandato fiduciario viene disciplinato ufficialmente con la Legge n. 1966 del 23 novembre 1939, che autorizza la costituzione e l’attività delle società fiduciarie. In un momento storico delicato, segnato da repressioni e incertezze politiche, questa normativa offre uno strumento legale per trasferire beni a soggetti terzi, garantendo riservatezza e continuità gestionale.

La ratio originaria dello strumento era duplice. Da un lato, rispondere a esigenze di protezione patrimoniale in tempi turbolenti; dall’altro, offrire una soluzione giuridica formale a pratiche già diffuse nella prassi commerciale, soprattutto nei contesti internazionali. Le società fiduciarie, spesso collegate a istituti bancari o professionali di alto profilo, si sono imposte come intermediari di fiducia capaci di custodire patrimoni in modo trasparente ma riservato.

Con l’evolversi del sistema economico e la crescente complessità del diritto tributario, il mandato fiduciario ha assunto una funzione sempre più articolata. Infatti, va oltre la protezione e la riservatezza, arrivando a essere un utile strumento per la pianificazione fiscale, l’ottimizzazione successoria e il supporto strategico alla governance patrimoniale.

 

Quali sono le due principali tipologie di mandato fiduciario?

Nel panorama giuridico e patrimoniale, il mandato fiduciario si presenta in due forme principali: con intestazione e senza intestazione, comunemente noto anche come mandato fiduciario MASI (Mandato di Amministrazione Senza Intestazione). La distinzione tra queste due configurazioni incide profondamente sulla modalità di gestione dei beni, sul livello di riservatezza e sul controllo effettivo esercitato dal Fiduciante.

 

Mandato fiduciario con intestazione

Nel mandato con intestazione, i beni o i diritti sono formalmente intestati alla società fiduciaria, che ne detiene la titolarità giuridica nei confronti dei terzi. Ciononostante, la proprietà effettiva resta del Fiduciante, che continua a esercitare il controllo economico e a impartire istruzioni vincolanti alla fiduciaria.

Questa configurazione è ideale per chi desidera mantenere l’anonimato rispetto a terzi o agli interlocutori esterni, ad esempio, in contesti societari, immobiliari o di gestione di partecipazioni rilevanti, e ottenere un elevato grado di protezione e discrezione. È particolarmente utile quando si vogliono schermare le dinamiche proprietarie in operazioni di natura strategica.

 

Mandato fiduciario senza intestazione (MASI)

Nel mandato fiduciario senza intestazione, il Fiduciante mantiene formalmente l’intestazione dei beni, delegando alla fiduciaria la sola gestione amministrativa. In questa configurazione, la società fiduciaria non compare come titolare giuridica dei beni, ma agisce come gestore o amministratore di fiducia.

Questa soluzione è scelta da chi desidera mantenere il controllo diretto e visibile del proprio patrimonio. Ad esempio, nel caso di immobili già intestati, partecipazioni societarie o attività situate all’estero. Il MASI è uno strumento flessibile che consente di beneficiare della consulenza e del supporto professionale della fiduciaria senza rinunciare alla piena visibilità giuridica sul bene.

La scelta tra mandato con intestazione e MASI dipende da molteplici fattori:

  • Obiettivi di riservatezza;
  • Esigenze fiscali;
  • Tipologia di beni da amministrare;
  • Posizione geografica degli asset;
  • Strategie successorie.

In generale, il MASI è più indicato per la gestione ordinaria e diretta, mentre il mandato con intestazione offre una protezione più ampia nei confronti di terzi e garantisce maggiore riservatezza operativa.

 

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Fiduciante e società fiduciaria

Ruoli e responsabilità

Alla base del mandato fiduciario vi è un rapporto giuridico e personale fondato sulla fiducia. Le due figure principali coinvolte sono:

  • Il Fiduciante, ovvero il soggetto che affida alla fiduciaria beni o diritti per una gestione riservata e professionale;
  • La società fiduciaria, che riceve il mandato e si impegna a operare nell’interesse del Fiduciante secondo istruzioni specifiche.

 

Il ruolo del Fiduciante

Il Fiduciante è il vero proprietario economico del bene. È lui a decidere se, come e quando conferire beni alla fiduciaria, impartendo indicazioni dettagliate in merito alla loro gestione, all’eventuale rendicontazione e alle operazioni da eseguire. Inoltre, può revocare il mandato in qualsiasi momento, modificare le istruzioni o richiedere la restituzione dei beni.

La fiducia riposta nella società fiduciaria è essenziale. Il Fiduciante deve poter contare su un soggetto professionale, riservato e in grado di operare con diligenza, soprattutto in contesti delicati come passaggi generazionali, operazioni societarie o strategie di tutela patrimoniale.

 

La funzione della società fiduciaria

La società fiduciaria è un soggetto autorizzato, vigilato e strutturato per assumere incarichi di gestione fiduciaria. Le sue responsabilità comprendono:

  • L’esecuzione delle istruzioni ricevute dal Fiduciante, entro i limiti del mandato;
  • La separazione patrimoniale tra i beni dei clienti e quelli propri, per garantire tutela e indipendenza;
  • La riservatezza per proteggere l’identità del Fiduciante e per non rivelare informazioni a soggetti terzi, salvo i casi previsti dalla legge;
  • La rendicontazione periodica, secondo le modalità pattuite nel contratto.

In presenza di intestazione fiduciaria, la fiduciaria figura formalmente come proprietaria del bene verso l’esterno, ma è giuridicamente obbligata a operare secondo la volontà del Fiduciante. Ogni atto compiuto fuori dai limiti del mandato può costituire responsabilità civile o professionale.

Per funzionare efficacemente, il mandato fiduciario richiede equilibrio tra riservatezza, controllo e trasparenza. Il Fiduciante resta il soggetto centrale nella gestione e può contare su una struttura specializzata che agisce in sua vece, senza esporlo direttamente.

 

Il mandato fiduciario ben strutturato tutela l’identità e la privacy del Fiduciante e, al contempo, consente una pianificazione strategica ed efficiente del patrimonio.

 

Quali sono i vantaggi del mandato fiduciario?

Il mandato fiduciario rappresenta una soluzione estremamente versatile e vantaggiosa nella pianificazione patrimoniale. I suoi benefici si manifestano in diversi ambiti: dalla gestione fiscale alla tutela della riservatezza, fino al passaggio generazionale.

 

Riservatezza e protezione dell’identità

Uno dei principali vantaggi del mandato fiduciario è la tutela della riservatezza. La società fiduciaria, in qualità di intestataria formale o gestore amministrativo, agisce senza che il nome del Fiduciante compaia nei pubblici registri o nelle operazioni ordinarie. Questo livello di discrezione è fondamentale per chi desidera mantenere un profilo basso nella gestione del proprio patrimonio, soprattutto in contesti economici, familiari o imprenditoriali delicati.

È necessario, però, precisare che la riservatezza non è assoluta. In presenza di indagini fiscali, richieste dell’autorità giudiziaria o obblighi legati alla normativa antiriciclaggio, la società fiduciaria è tenuta a comunicare l’identità del Fiduciante agli organi competenti.

 

Ottimizzazione fiscale e semplificazione gestionale

Il mandato fiduciario consente di ottimizzare la gestione fiscale del patrimonio, grazie all’intervento di un soggetto professionale che può organizzare la struttura degli asset secondo criteri di efficienza, legalità e risparmio. La fiduciaria si occupa del monitoraggio fiscale, della rendicontazione, degli adempimenti legati a partecipazioni estere o alla detenzione di beni immobili, alleggerendo il carico operativo e amministrativo del Fiduciante.

In molti casi, il mandato fiduciario consente di ridurre la pressione fiscale complessiva, evitando errori e sfruttando in modo strategico le opportunità offerte dalla normativa vigente.

 

Supporto nel passaggio generazionale

Un altro campo d’applicazione rilevante è quello del passaggio generazionale. Attraverso un mandato fiduciario, il Fiduciante può conferire alla fiduciaria istruzioni specifiche sulla destinazione dei beni a figli, coniugi o altri soggetti, stabilendo tempi, modalità e condizioni. Questo consente di prevenire conflitti ereditari, garantire continuità nella gestione aziendale e rispettare la volontà del disponente con chiarezza e sicurezza.

In combinazione con altri strumenti, come Trust, testamenti o holding familiari, il mandato fiduciario diventa una leva strategica per organizzare in modo ordinato e coerente la trasmissione del patrimonio.

 

Flessibilità e personalizzazione

Il mandato fiduciario si adatta con estrema flessibilità a patrimoni di diversa entità e natura. Che si tratti di beni immobili, partecipazioni societarie, opere d’arte o strumenti finanziari, è possibile modulare il mandato secondo le esigenze specifiche del Fiduciante, mantenendo un alto livello di personalizzazione.

 

Accessibilità economica

A differenza di altri strumenti più complessi, il mandato fiduciario presenta costi di gestione generalmente contenuti, proporzionati al valore e alla natura dei beni conferiti. Questo lo rende accessibile anche a patrimoni medio-piccoli, con un buon rapporto costi-benefici.

Comprendere il valore del mandato fiduciario è più semplice quando si analizzano alcune applicazioni pratiche. Questo strumento, grazie alla sua flessibilità, può adattarsi a contesti diversi, offrendo soluzioni efficaci per la gestione di patrimoni complessi o sensibili.

 

Gestione di patrimoni immobiliari

Un impiego molto frequente del mandato fiduciario riguarda gli immobili detenuti in Italia o all’estero. In caso di mandato con intestazione, la fiduciaria può risultare come titolare formale dell’immobile, pur agendo per conto del Fiduciante. Questo consente di schermare l’identità del reale proprietario da terzi, ad esempio in caso di operazioni immobiliari strategiche, contesti familiari conflittuali o esigenze di riservatezza personale.

Nel caso del MASI, invece, la fiduciaria si occupa della sola gestione amministrativa: riscossione dei canoni, pagamento di imposte, rapporti con l’amministratore di condominio, mantenendo l’intestazione a nome del Fiduciante.

 

Tutela e gestione di opere d’arte o beni da collezione

Nel mondo dell’arte e del collezionismo, la riservatezza è spesso una necessità fondamentale. Il mandato fiduciario consente di affidare la gestione e la conservazione di opere d’arte, gioielli o beni di pregio alla fiduciaria, evitando l’esposizione del collezionista. Questo si rivela utile non solo per motivi fiscali, ma anche per ragioni di sicurezza o successione patrimoniale.

 

Amministrazione di partecipazioni societarie

Imprenditori e investitori utilizzano il mandato fiduciario per la gestione di quote o azioni in società, specialmente se si tratta di partecipazioni in aziende strategiche o in contesti di governance delicati. La fiduciaria può comparire come titolare formale delle partecipazioni, agendo su istruzione del Fiduciante in assemblee, votazioni e scelte gestionali, oppure limitarsi alla gestione amministrativa delle quote, se il mandato è senza intestazione.

 

Protezione del patrimonio in contesti familiari complessi

In caso di famiglie allargate, successioni potenzialmente conflittuali o necessità di mantenere un certo equilibrio tra eredi, il mandato fiduciario consente di centralizzare la gestione del patrimonio, regolando in modo preciso tempi e modalità di distribuzione, evitando tensioni o interpretazioni divergenti.

 

Operazioni riservate in fase pre-contrattuale o negoziale

Nel corso di trattative riservate, come l’acquisizione di un’impresa o di un immobile di prestigio, la fiduciaria può agire come soggetto schermante, evitando che il nome del Fiduciante venga esposto nella fase iniziale dell’operazione. Questo consente maggiore libertà strategica, evitando reazioni di mercato o controproposte indesiderate.

 

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Uno degli aspetti che rende il mandato fiduciario particolarmente apprezzato è la sua accessibilità economica. I costi di apertura e gestione sono mediamente inferiori rispetto a trust e holding, rendendolo uno strumento efficace anche per patrimoni di medie dimensioni, dove altri strumenti risultano troppo onerosi o complessi.

Pur offrendo numerosi vantaggi in termini di riservatezza, gestione patrimoniale e flessibilità, il mandato fiduciario presenta limiti strutturali e operativi che è importante conoscere prima di adottarlo come strumento di pianificazione patrimoniale. Nessuno strumento, infatti, è privo di criticità, e il mandato fiduciario non fa eccezione.

Il mandato fiduciario è spesso scelto per la riservatezza che garantisce, ma occorre chiarire che tale riservatezza è relativa. La società fiduciaria è tenuta a mantenere il segreto sull’identità del Fiduciante nei confronti dei terzi, ma non nei confronti delle autorità competenti.

In particolare, la fiduciaria è obbligata a comunicare l’identità del Fiduciante in caso di:

  • Richieste da parte dell’Agenzia delle Entrate;
  • Indagini dell’autorità giudiziaria;
  • Controlli antiriciclaggio o segnalazioni sospette;

Questo significa che il mandato fiduciario non garantisce un anonimato assoluto e non può essere utilizzato per occultare patrimoni o eludere obblighi fiscali. Diversamente da strumenti come il Trust o i vincoli di destinazione, il mandato fiduciario non produce effetti di segregazione patrimoniale. I beni oggetto del mandato, infatti, restano nella sfera giuridica del Fiduciante, anche quando formalmente intestati alla fiduciaria.

I beni oggetto del mandato possono essere aggrediti o ricompresi nell’attivo ereditario, salvo specifiche strutture di protezione integrative, nei seguenti casi:

  • Orocedimenti giudiziari contro il Fiduciante;
  • Successione a causa di morte;
  • Crisi matrimoniali o familiari;

Alla morte del Fiduciante, i beni affidati in mandato fiduciario, salvo diversa pianificazione, cadono in successione e vengono attribuiti agli eredi secondo le regole ordinarie. Questo rappresenta un limite rispetto a strumenti come il trust o le polizze vita, che possono prevedere meccanismi automatici di trasmissione a beneficiari designati.

Per questo motivo, è fondamentale integrare il mandato fiduciario in una più ampia strategia successoria, che includa anche testamenti, donazioni o patti di famiglia.

Affidarsi a una società fiduciaria richiede una valutazione attenta dell’intermediario. Non tutte le fiduciarie offrono lo stesso livello di trasparenza, competenza e solidità. Inoltre, se il mandato non è redatto in modo chiaro e dettagliato, si rischiano incomprensioni, ritardi o errori nella gestione.

Nessun strumento è infallibile: la qualità del risultato dipende dalla struttura del mandato, dalla professionalità della fiduciaria e dalla capacità del Fiduciante di definire obiettivi precisi e realistici.

Il mandato fiduciario è uno strumento flessibile e accessibile, ma non può essere considerato una “cassaforte legale” contro ogni rischio. È ideale per chi cerca riservatezza operativa e assistenza professionale nella gestione del patrimonio, ma non è adatto come unico strumento di protezione in contesti ad alto rischio o ad alta esposizione.

 

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