Negli ultimi anni, sempre più pensionati francesi scelgono di trasferirsi in Italia, attratti da un sistema fiscale favorevole e da uno stile di vita invidiabile, all’insegna del buon cibo, del clima mite e del patrimonio artistico-culturale unico.
Il nostro Paese, in particolare alcune regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) offrono non solo vantaggi economici concreti, come l’imposta sostitutiva al 7% sui redditi esteri, ma anche una cornice umana e culturale che rende il trasferimento un’opportunità di benessere e di pianificazione patrimoniale.
Quali sono gli aspetti da considerare per chi valuta il trasferimento in Italia?
In questo articolo approfondirò e spiegherò i requisiti previsti dalla normativa italiana, le opportunità offerte da borghi accoglienti e fiscalmente vantaggiosi, gli strumenti giuridici più efficaci per tutelare il proprio patrimonio e trasmetterlo in modo efficiente alle generazioni future.
L’Italia si conferma una destinazione sempre più attrattiva per i pensionati esteri, in particolare francesi, grazie a un regime fiscale agevolato che consente di versare un’imposta sostitutiva del 7% sui redditi prodotti all’estero. Introdotta dall’articolo 24-ter del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), questa misura si applica a chi trasferisce la propria residenza fiscale in uno dei comuni del Mezzogiorno italiano con meno di 20.000 abitanti.
Il beneficio riguarda tutti i redditi di fonte estera, tra cui:
L’agevolazione ha una durata di dieci anni complessivi, con validità a partire dall’anno in cui la residenza diventa effettiva e per i nove periodi d’imposta successivi.
Un’opportunità concreta per chi desidera alleggerire il carico fiscale senza rinunciare alla sicurezza giuridica offerta da un ordinamento europeo stabile e ben regolato.
Il regime fiscale agevolato del 7% non è rivolto a tutti, ma a una categoria ben precisa di contribuenti. Infatti, ne ha diritto chi:
Per i pensionati francesi, è fondamentale effettuare una verifica preventiva sulla natura della pensione percepita. Alcune pensioni pubbliche francesi, ad esempio, sono soggette a ritenuta alla fonte e restano tassate in Francia anche in caso di trasferimento all’estero. In questi casi, il beneficio fiscale italiano potrebbe risultare parziale o inapplicabile. Per questo motivo, è sempre consigliabile affidarsi a un consulente esperto, in grado di analizzare la situazione previdenziale, valutare l’idoneità della pensione e impostare correttamente il trasferimento.
Una corretta pianificazione evita errori, contenziosi e delusioni.
La fiscalità internazionale richiede attenzione, competenza e una conoscenza approfondita dei trattati bilaterali.
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La scelta del luogo in cui trasferirsi non è mai casuale. Per chi desidera spostare la propria residenza fiscale in Italia beneficiando del regime agevolato del 7%, la scelta della regione e del comune è decisiva. La normativa richiede che il trasferimento avvenga in un comune con meno di 20.000 abitanti, situato in una delle seguenti regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Il mio ruolo, come consulente di fiducia di numerose famiglie francesi, è guidare questa scelta con metodo, consapevolezza e attenzione a ogni dettaglio. Non si tratta solo di una questione fiscale, ma di uno stile di vita. Considero attentamente abitudini, esigenze, possibilità di viaggiare, desideri culturali, inclinazione agli investimenti o alla tranquillità. Solo così è possibile individuare il luogo più adatto per iniziare una nuova fase della vita con equilibrio.
La Puglia, per esempio, si distingue per la varietà paesaggistica, l’ottimo clima, l’autenticità dei borghi e l’accessibilità da aeroporti internazionali. La Sardegna, pur offrendo scenari mozzafiato, può risultare logisticamente più complessa. La Campania, con la sua straordinaria Costiera Amalfitana, unisce bellezza e vivacità sociale, ma richiede un certo spirito di adattamento.
Talvolta, insieme ai clienti, selezioniamo due o tre comuni e li visitiamo prima della decisione finale. Questo approccio consente di valutare dal vivo atmosfere, servizi e opportunità, trasformando il trasferimento in un’esperienza stimolante e serena, mai improvvisata.
Oltre ai vantaggi sul reddito, trasferire la residenza fiscale in Italia consente di beneficiare di una delle normative più vantaggiose d’Europa in materia di imposta sulle successioni e donazioni.
Le aliquote, infatti, variano dal 4% all’8% e le franchigie sono particolarmente elevate: fino a 2 milioni di euro per trasferimenti a favore di coniugi, figli o discendenti in linea retta.
In pratica, questo significa che è possibile trasmettere beni e patrimoni di valore senza imposte significative, rendendo l’Italia un vero e proprio punto di riferimento per la pianificazione intergenerazionale. Alcune famiglie scelgono di trasferirsi anche con l’obiettivo di proteggere il proprio patrimonio e trasmetterlo con maggiore efficienza fiscale alle generazioni future.
La combinazione tra residenza in un comune qualificato, regime agevolato sui redditi esteri e bassa imposizione su successione e donazione rappresenta una leva potente, soprattutto se accompagnata da una consulenza personalizzata in ambito legale e patrimoniale.
Tra gli strumenti più efficaci per proteggere e trasmettere il patrimonio vi è anche il Trust, oggi pienamente operativo e riconosciuto nell’ordinamento italiano. Grazie alla ratifica della Convenzione dell’Aja del 1985, avvenuta con la Legge n. 364 del 1989, il Trust è utilizzabile in Italia dal 1992 e si è evoluto, negli anni, in una struttura solida, flessibile e giuridicamente sicura.
Dal punto di vista fiscale, è stato disciplinato a partire dalla Legge Finanziaria del 2007 e, più recentemente, è stato inserito nel Testo Unico delle Successioni e Donazioni (TUS) a partire dal 2 ottobre 2024. Questo riconoscimento conferma il ruolo del Trust come strumento di pianificazione patrimoniale e protezione familiare, ideale per chi possiede beni in Italia e all’estero.
Numerose famiglie francesi scelgono oggi di istituire un Trust familiare in Italia, anche in vista di un trasferimento di residenza, per centralizzare il patrimonio, evitarne la frammentazione successoria e ridurre gli oneri fiscali. Attualmente, il trasferimento di beni in un Trust di famiglia è soggetto solo a 200 euro di imposte fisse di registro, rendendolo uno degli strumenti più vantaggiosi sotto il profilo economico.
Un Trust ben costruito può durare generazioni e garantire la continuità e la riservatezza nella gestione del patrimonio, senza passaggi ereditari complessi o fiscali penalizzanti.
Scegliere l’Italia non significa solo beneficiare di un regime fiscale favorevole, ma anche abbracciare un nuovo stile di vita, più lento, umano e ricco di stimoli culturali.
Le regioni del Mezzogiorno, spesso sottovalutate, offrono un equilibrio raro tra qualità della vita, costo contenuto e bellezza autentica.
Dai borghi collinari della Basilicata alle coste luminose della Puglia, dalle piazze vivaci della Campania alla quiete rurale del Molise, chi si trasferisce in Italia scopre il piacere di una vita a misura d’uomo, con ritmi più naturali e relazioni sociali più calde.
Il patrimonio artistico e culturale italiano, con musei, teatri, festival locali e tradizioni antichissime, è parte integrante della quotidianità. Così come la gastronomia, fatta di ingredienti genuini, mercati all’aperto e sapori regionali che variano a seconda del territorio.
In molti comuni sotto i 20.000 abitanti, il costo della vita è significativamente inferiore rispetto alle grandi città francesi, permettendo di vivere bene con un budget sostenibile, senza rinunciare a nulla. Ed è proprio in questi luoghi che i pensionati francesi trovano spesso ciò che cercavano: una nuova casa, ma anche una nuova idea di benessere.
Trasferire la propria residenza fiscale in Italia non è solo un’operazione tecnica, ma una scelta strategica e personale, che unisce convenienza economica, qualità della vita e solidità giuridica. Per i pensionati francesi, in particolare, questo passaggio può tradursi in un risparmio fiscale significativo, una gestione più efficiente del patrimonio e una quotidianità più serena, immersa in un contesto umano e culturale unico.
Il regime del 7% sui redditi esteri, le agevolazioni in tema di successione e donazione, l’uso evoluto del Trust e la possibilità di vivere in borghi autentici fanno dell’Italia una delle mete più interessanti d’Europa per chi è in cerca di una nuova fase della vita, all’insegna della semplicità e della tutela patrimoniale.
Ma ogni caso è diverso. Per questo è fondamentale valutare con attenzione la propria situazione fiscale e previdenziale, scegliere la regione giusta, analizzare le implicazioni legali e costruire un percorso su misura, con il supporto di professionisti esperti.
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Prima di compiere un passo così importante come il trasferimento della residenza fiscale in Italia, è fondamentale raccogliere tutte le informazioni necessarie e valutare con precisione ogni aspetto fiscale, previdenziale e patrimoniale. Ogni situazione personale è diversa: conoscere le opportunità non basta, ma è necessario capire come renderle concretamente applicabili al proprio caso.
Affidarsi a un professionista competente e qualificato consente di evitare errori, ottimizzare i benefici previsti dalla normativa italiana e costruire una strategia personalizzata per vivere in Italia con serenità, efficienza fiscale e tutela del patrimonio.