Nessuna rilevanza giuridica ha, viceversa, l'interesse del debitore alla costituzione del rapporto di garanzia, al quale rimane estraneo.
La fideiussione trova la propria fonte in un regolamento contrattuale o in un atto unilaterale. Il contratto di fideiussione è consensuale, generalmente non intuitu personae, essendo un atto che sopravvive alla morte dell'originario titolare. In tema di garanzia fideiussoria prestata con atto unilaterale, la giurisprudenza ha specificato che l'assunzione di un'obbligazione fideiussoria a titolo gratuito sorge in forza di un contratto risultante dalla proposta del fideiussore non rifiutata dal beneficiario della garanzia, di talché, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1333 c.c. , non è necessaria l'accettazione espressa del creditore. Cosa avviene in caso di successione di un rapporto fideiussorio? Per il nostro ordinamento giuridico gli eredi del fideiussore subentrano nel rapporto fideiussorio per effetto dell'accettazione dell'eredità e, pertanto, sono obbligati pro quota alla prestazione della garanzia.L'erede, dunque, subentra in un'obbligazione già assunta, non costituendosi nessun nuovo e diverso obbligo.
Da tale obbligazione l'erede potrà recedere solo se, e nelle forme in cui, tale diritto spettava già al de cuius. Ed è proprio per questo motivo che è molto importante, prima di fare ogni atto o dichiarazione, consultare un Consulente Patrimoniale, in quanto un "chiamato all'eredità" potrà rinunziare all'accettazione di un eredità con una fideiussione allorquando non trovi convenienza, mentre un erede che distrattamente perde il requisito di "chiamato all'eredità", divenendo "erede", non potrà più rinunciarvi.Hai bisogno di una consulenza circa un argomento trattato su questo blog?
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