Dopo esserci occupati, in un precedente articolo, del credito d’imposta per la ricerca e sviluppo e l’innovazione, approfondiamo oggi un’ulteriore agevolazione fiscale prevista dal nostro ordinamento per le società: il Patent Box. Il regime Patent Box, particolarmente in voga nell’anno 2015 (essendo all’epoca agevolabili anche i marchi), è stato negli ultimi anni inspiegabilmente sottovalutato dalle PMI italiane.
È un regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzazione o dalla concessione in uso di alcune tipologie di beni immateriali.
Possono fruire dell’agevolazione i titolari di reddito d’impresa, a prescindere dalla natura giuridica, dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza degli stessi a condizione che svolgano attività di ricerca e sviluppo.
Sono agevolabili i redditi derivanti dall’utilizzo dei seguenti beni immateriali: • software coperto da copyright; • brevetti industriali; • disegni e modelli; • processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Come anticipato in precedenza, dal 2017 non sono più oggetto dell’agevolazione i marchi di impresa.
L’agevolazione consiste nella detassazione ai fini IRES e IRAP del 50% dei redditi derivanti dalla concessione in uso o dall’utilizzo diretto dei beni immateriali agevolabili.
Dal 2019, in alternativa alla procedura di ruling (particolarmente lunga e onerosa), è possibile determinare direttamente il reddito agevolabile, indicando le informazioni necessarie alla determinazione e al modello di calcolo del reddito da detassare nella cd. Patent Box Documentation. Se il fatturato della tua impresa o parte dello stesso deriva dallo sfruttamento diretto (per esempio la concessione di un brevetto a terzi) o indiretto (per esempio la vendita di un prodotto brevettato), contattaci per verificare se puoi fruire dell’agevolazione in oggetto.
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