Le holding rappresentano una struttura strategica per la gestione di gruppi societari, consentendo di accorpare sotto un’unica entità il controllo e la direzione di più società partecipate. Questa configurazione, adottata da molti grandi gruppi imprenditoriali, offre vantaggi per nulla trascurabili:
Operare attraverso una holding, però, non esonera gli imprenditori dalle responsabilità legali, in particolare nei confronti dei creditori delle società controllate.
L’articolo 2497 del Codice Civile italiano disciplina le responsabilità delle holding nei confronti dei creditori delle società partecipate, indicando due condizioni imprescindibili affinché i creditori possano agire:
La holding deve rispettare i principi di una gestione responsabile delle sue controllate. Se, ad esempio, impone politiche insostenibili, come la distribuzione di dividenti durante una crisi, o non ricapitalizza una società in perdita (artt. 2482-bis e 2482-ter del Codice Civile), può essere ritenuta responsabile per i danni arrecati.
Non è sufficiente dimostrare una cattiva gestione, ma deve esserci un danno concreto e tangibile al patrimonio della partecipata. Ad esempio, un impoverimento derivante da decisioni prese esclusivamente nell’interesse della holding può giustificare l’azione legale.
La sentenza n.8386/2021 del Tribunale di Milano ha chiarito che la responsabilità della holding emerge quando le decisioni di direzione e coordinamento impoveriscono direttamente la partecipata o vengono prese esclusivamente a vantaggio della holding stessa.
Non tutte le difficoltà economiche di una partecipata possono essere imputate dalla holding. I creditori possono agire contro la holding solo se dimostrano che il danno è direttamente collegato alle decisioni del capogruppo. Ad esempio, se un fornitore non viene pagato a causa di scelte gestionali della holding, questa può essere chiamata a rispondere, ma solo nei limiti del danno effettivamente causato.
Un elemento importante nella valutazione della responsabilità della holding è la Teoria dei vantaggi compensati. Secondo questa dottrina, una decisione della holding, che inizialmente arreca un danno alla partecipata, può essere giustificata se, nel complesso, l’appartenenza al gruppo genera benefici compensativi.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n.9100/2015, ha ribadito l’importanza di valutare il quadro complessivo delle operazioni, considerando i vantaggi derivanti dall’appartenenza al gruppo, prima di imputare responsabilità alla holding stessa.
In caso di fallimento di una partecipata, i creditori individuali perdono il diritto di agire direttamente contro la holding. In questa situazione, il curatore fallimentare diventa il soggetto incaricato di valutare se ci sono i presupposti per un’azione legale contro la holding.
Il curatore fallimentare tutela gli interessi collettivi dei creditori, analizzando se le decisioni della holding abbiano danneggiato la partecipata in modo tale da giustificare un’azione di responsabilità. Questo meccanismo garantisce una gestione ordinata delle richieste di risarcimento.
L’articolo 2497 del Codice Civile prevede che anche soggetti terzi possano essere coinvolti nella responsabilità, qualora abbiano tratto, in modo consapevole, vantaggio da decisioni dannose della holding.
Si pensi alle società sorelle, ossia partecipate che beneficiano delle risorse sottratte dalla controllata; oppure agli amministratori delle subholding, cioè dirigenti che, agendo per conto della holding, prendono decisioni contrarie agli interessi della partecipata.
Le holding offrono vantaggi indiscutibili, ma richiedono una gestione responsabile e trasparente per evitare rischi legali.
Manipolazioni societarie o scorciatoie volte a eludere responsabilità verso i creditori sono strategie rischiose e controproducenti.
La giurisprudenza italiana è chiara nel sanzionare comportamenti non trasparenti, al fine di scoraggiarne l’adozione.
Operare nel rispetto delle normative e adottare una gestione trasparente rappresentano la scelta corretta dal punto si vista anche, ma anche la più sicura per garantire stabilità e successo a lungo termine.