Il decreto "investment compact" del Decreto Legge n. 3 del 24.01.2015 ha previsto l'introduzione di un regime opzionale di detassazione dei redditi derivanti dall'utilizzazione di brevetti, marchi, design e know-how di nome "patent box".
Ricordiamo che la fuga di Fiat o Lottomatica o GSK è stata dettata da una tassazione più vantaggiosa ed equa ed una tassazione fiscale come la "patent box" già acquisita da questi paesi europei.
Possiamo dire che la "patent box" in Italia si differenzia dall'agevolazione dei paesi membri dal fatto che è stato incluso anche lo sfruttamento dei beni immateriali, ed è a tutti gli effetti un finanziamento alle pmi.
La "patent box" consiste nelle seguenti agevolazioni:
detassazione parziali ai fini Ires e Irap del reddito derivante dall'utilizzo di beni immateriali;
detassazione totale ai fini Ires e Irap delle plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni immateriali nel caso in cui il 90% della stessa plusvalenza venga rinvestita nella manutenzione e sviluppo di altri beni immateriali.
La detassazione parziale è prevista nella misura del:
30% per il 2015;
40% per il 2016;
50% dal 2017.
Quali sono i beni immateriali inclusi nella "patent box":
Brevetti e Marchi;
Disegni e Modelli;
Opere d'ingegno;
Processi e Formule;
Informazioni industriali.
Soggetti beneficiari sono tutti i soggetti titolari di reddito d'impresa compreso le stabili organizzazioni ed i Geie che svolgano attività di ricerca e sviluppo mediante un'opzione irrevocabile della durata di 5 anni con possibilità di rinnovo.
Il calcolo del reddito detassatile è definito in base al rapporto dei costi generali ed:
i costi di ricerca, sviluppo, accrescimento del bene immateriale;
i costi sostenuti per la produzione dello stesso.
Quello che scoraggia le imprese è la procedura di contraddittorio, chiamata "rulling", che deve attivare l'impresa con l'Agenzia delle Entrate per la quantificazione preventiva dei componenti di redditi impliciti ai costi di connessi ai beni immateriali oggetto dell'agevolazione.
L'obiettivo del nostro governo è trattenere nel nostro paese le aziende italiane, stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo, bloccare la fuga di gruppi multinazionali all'estero e riportare in Italia sedi produttive e centri di ricerca di aziende scappate via dal bel paese attraverso strumenti e finanziamenti alle pmi innovative.
La "paten box" ha portato in altri paesi come la Gran Bretagna ed il Lussemburgo grandi vantaggi in termini di investimenti e posti di lavoro, ed al contrario del nostro paese non era previsto alcun contraddittorio con gli uffici delle finanze.
Tutti ci auguriamo che il "paten box" possa portare benefici in Italia, purtroppo le premesse non portano nulla di buono specialmente in un paese dopo il diritto alla difesa è quasi inesistente ed il diritto di presunzione è in mano allo stato.
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