Senza troppi giri di parole, così come li stanno prospettando,
gli interventi dello Stato e della BCE sono inutili perché si tratterebbe di palliativi, peraltro poco efficaci: sarebbe come fornire un salvagente ad un naufrago che ha una grossa zavorra al piede ed aspettarsi che possa restare a galla, sapendo che resisterebbe per poco tempo prima di affondare inesorabilmente.
L'unica soluzione sarebbe
eliminare o alleggerire la zavorra e portare il naufrago al sicuro sulla terra ferma.
In questi giorni si susseguono decreti legge ed annunci di
milioni di euro messi a disposizione dal Governo per sostenere la crisi senza precedenti che sta per abbattersi sul tessuto economico in Italia a seguito delle interruzioni di lavoro.
Parametrizzando gli
interventi dello Stato (promessi) sommati agli
interventi della BCE (promessi) comparati con gli
effetti negativi sul Prodotto Interno Lordo (PIL) nei successivi 12 mesi, considerando il debito dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione,
il risultato sarebbe il “DEFAULT”.
Premettendo che gli interventi dello Stato e della BCE dovrebbero essere comunque restituiti, di qui ai prossimi 10 anni, il fattore che provocherebbe il
default è il
debito dei cittadini e delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione, amplificato anche dai
debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti dei cittadini e delle imprese.
Ogni calcolo, ogni variabile al calcolo, ogni teoria applicata, per quanto
generosi possano essere gli
aiuti economici ottenuti
in debito,
condurrebbero in ogni caso al “DEFAULT”.
Qual è l'unica ricetta che può far ripartire l'Italia?
A mio parere non si può prescindere dalle seguenti azioni:
- lo Stato Italia deve chiedere supporto finanziario alla BCE per saldare tutti i debiti con i cittadini e le imprese, salvo conguagli;
- lo Stato deve chiedere supporto finanziario alla BCE per sbloccare e far ripartire tutti, e dico tutti, i cantieri in Italia, immediatamente;
- lo Stato deve fare un unico CONDONO TOMBALE con l'eliminazione di sanzioni e interessi, riduzione dell'imposta del 80%, rateizzando in 10 anni il restante 20%;
- riforma fiscale immediata a partire dal 2021.
Soltanto in questo modo il Paese riparte ed ha fiducia nel futuro.
Ogni altra ricetta sarà semplicemente un
espediente temporaneo per rimandare il problema ai prossimi anni.
Prima di contattami per ottenere un preventivo di intervento specifico per il tuo caso, ti invito a leggere le
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