Socio illimitatamente responsabile e beneficio della preventiva escussione

Socio illimitatamente responsabile e beneficio della preventiva escussione

Cosa significa responsabilità illimitata del socio?

Il socio illimitatamente responsabile risponde delle obbligazioni sociali con il proprio patrimonio, come se il debito fosse suo. In tali casi si applica l'articolo 2740 c.c. (responsabilità patrimoniale), in base al quale il patrimonio del debitore comprende i beni presenti e quelli futuri.

Sono, ad esempio, illimitatamente responsabili i soci della società semplice, della società in nome collettivo e i soci accomandatari di una società in accomandita semplice. Un ulteriore risvolto negativo di tale tipo di responsabilità viene fissato dalla legge fallimentare articolo 147: quando la società è dichiarata fallita, sono dichiarati falliti anche i soci a responsabilità illimitata.

Il beneficio della preventiva escussione

Il beneficio della preventiva escussione è disciplinato nel nostro ordinamento dall'art. 2268 c.c.
Quest’ultimo stabilisce che il creditore, prima di aggredire il patrimonio del socio, deve aggredire il patrimonio della società e, solo nel caso in cui il patrimonio sociale risulti essere non capiente o parzialmente capiente, il creditore può aggredire il patrimonio personale del socio per appagare le proprie richieste creditorie.

In caso di riscossione o esecuzione a mezzo ruolo di tributi (IVA, IRAP, ecc.) il cui presupposto impositivo sia stato realizzato dalla società e il cui obbligo ad eseguire la prestazione di pagamento risulta da un avviso di accertamento notificato alla società e questa non l'ha impugnato, il socio illimitatamente responsabile ha il diritto di impugnare la cartella notificatagli, eccependo la violazione del beneficio di preventiva escussione del patrimonio sociale (Corte di Cassazione Sezioni Unite, n. 28709 del 16/12/2020). Tale principio si modifica in base alla tipologia di società e precisamente:

  • Società Semplice: grava sul socio illimitatamente responsabile l'onere di provare che il creditore sociale può soddisfare le proprie ragioni creditorie, in tutto o in parte, dal patrimonio sociale;
  • Società in Nome Collettivo e Società in Accomandita Semplice: grava sulla società creditrice l'onere di provare che il patrimonio sociale sia, in tutto o in parte, incapiente a soddisfare il proprio credito.

Ne consegue che:

  • in caso di una società in nome collettivo o società in accomandita semplice, se la società creditrice dimostra che il patrimonio sociale non sia sufficientemente capiente per soddisfare il proprio credito, il socio illimitatamente responsabile co-obbligato al pagamento, vedrà respinto il proprio ricorso e, di conseguenza, il suo patrimonio personale potrà essere aggredito dalla società creditrice;
  • in caso di società semplice, se il socio illimitatamente responsabile co-obbligato al pagamento prova la capienza del patrimonio sociale, il ricorso sarà accolto e il patrimonio personale salvo.

Inoltre, nel caso in cui non si riesca a produrre nessuna prova, trova applicazione l'art. 2697 c.c. secondo cui il ricorso viene accolto o respinto, a seconda che l'onere della prova gravi sulla società creditrice o sul socio illimitatamente responsabile co-obbligato al pagamento.

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Piero Di Bello
Scritto da
Piero Di Bello

Appassionato e dinamico consulente esperto in Protezione e Pianificazione consapevole del Patrimonio delle famiglie e delle imprese, associato della prestigiosa Associazione “Il Trust in Italia”.
Esperto in Fiscalità Internazionale e Strategia d’Impresa, coadiuva continuamente gli imprenditori nel disegnare il proprio business.

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