Un trust può essere in grado di risolvere molte problematiche e soddisfare diverse esigenze, ma solo se viene eseguito correttamente, sia nella pianificazione che nell'attuazione.
Cosa è il Trust
Il Trust è uno strumento giuridico che non richiede la partecipazione di due persone per essere istituito. Ha un ruolo recettizio e può essere rifiutato dal beneficiario.Questo insieme di rapporti giuridici grava su una persona designata come trustee, il quale ha l'obbligo di perseguire gli scopi stabiliti nel Trust a favore dei beneficiari. In Italia non esiste una legge specifica sui Trust, ma la loro validità è sancita dalla Convenzione dell'Aja del 1985, resa esecutiva con la Legge n. 364 del 1989, la quale consente di adottare le regole di gestione dei trust provenienti da leggi straniere, a patto che non contrastino con le norme di ordine pubblico e buon costume del codice civile italiano.
I soggetti del Trust
I partecipanti del Trust includono il Disponente, che lo istituisce, il Trustee, che lo gestisce, il Guardiano, che ne controlla l'operato, e i Beneficiari, i quali ricevono i benefici dal Trust.
Il Trust è la segregazione
Uno degli obiettivi principali del Trust è la separazione del patrimonio, dove i beni trasferiti dal Disponente al Trust escono dalla sua sfera patrimoniale e diventano parte del Fondo in Trust. Questi beni non sono considerati parte del patrimonio del Trustee, anche se a lui intestati, poiché rimangono all'interno del Trust fino a quando non vengono destinati ai Beneficiari.
Nel 2022, si è verificato un cambiamento di rotta in cui le Camere di Commercio e l'Ufficio della Conservatoria Immobiliare hanno cominciato a registrare le proprietà a nome del Trustee del Trust, rendendo così più chiara l'identificazione della proprietà del bene come parte del Fondo in Trust.
Finalità del Trust
Il Trust può essere istituito per diverse finalità, tra cui:
Alcuni vantaggi fiscali del Trust
La circolare 34/e del 22 ottobre 2022, firmata dal Direttore dell'Agenzia delle Entrate, ha confermato l'interpretazione tributaria basata sul codice civile e tributario. In alcuni casi, è possibile utilizzare il Trust come Holding per ottenere una flat tax del 24% sulle società, risultato sorprendente. Tuttavia, è importante ricordare che la protezione del patrimonio a favore dei beneficiari deve sempre essere il fattore principale, mentre l'aspetto fiscale dovrebbe essere considerato secondario.
Cosa faresti se sapessi di poter pagare solo il 24% di imposte dirette? Ti lamenteresti per il carico fiscale troppo elevato in Italia? Personalmente, agirei per proteggere il mio patrimonio e garantirmi un maggiore rendimento nel portafoglio familiare. Non mi lamenterei più della situazione.
Costituire il Trust
Per costituire un Trust, meglio detto “istituire”, la forma più sicura è tramite una scrittura privata autenticata dal notaio, così come confermata dalla circolare 34/e del 22 ottobre 2022 dell’Agenzia delle Entrate, che prevede l'atto istitutivo per la disciplina dell'amministrazione e gestione dei beni nel Trust e separatamente l'atto dispositivo per il conferimento dei beni stessi. In alcuni casi, questi due documenti possono essere unificati.
Quando essere pronti per istituire un Trust
Il momento opportuno per costituire un trust è quando si è completamente consapevoli e pronti a rinunciare alla proprietà dei beni che verranno trasferiti al trustee, il quale li gestirà in base alle finalità indicate nell'atto istitutivo. Nel caso in cui il disponente intenda continuare ad utilizzare la propria abitazione principale, potrà disporre a favore del trust solo della nuda proprietà del bene, mantenendo così il diritto di abitarvi. In alcuni casi, gli effetti del trust potrebbero diventare operativi solo al momento della morte del disponente. È importante tenere presente che i beni conferiti al trust diventano parte integrante del fondo in trust e pertanto non fanno più parte del patrimonio personale del disponente.
Quali beni possono entrare in Trust
Un trust può contenere beni presenti, come ad esempio contanti, azioni, obbligazioni, beni immobili, beni mobili registrati, ecc. Inoltre, il trust può contenere istruzioni specifiche per l'amministrazione dei beni, come il pagamento di spese mediche, l'istruzione dei figli, il mantenimento di un'impresa, la protezione di un patrimonio artistico, la promozione di scopi filantropici, ecc. Tuttavia, ci sono alcune limitazioni sulle cose che possono essere incluse in un trust. Ad esempio, un trust non può contenere beni futuri, che non sono ancora di proprietà del disponente, né beni non individuabili, come ad esempio la proprietà di una quota di un fondo comune di investimento senza specificare quale quota specifica.
Durante la durata del trust, i beni che ne fanno parte possono essere venduti, affittati o gestiti in altre forme, a condizione che ciò sia previsto nell'atto istitutivo del trust. È quindi di fondamentale importanza redigere questo documento in modo accurato e dettagliato. Inoltre, durante la vita del trust, è possibile aggiungere altri beni al fondo in trust per garantire una maggiore protezione patrimoniale.
Il Trustee ed i suoi obbligi
Il trustee ha l'obbligo di amministrare, gestire e disporre dei beni all'interno del trust in conformità con le disposizioni stabilite nell'atto istitutivo del trust.
Il trustee ha anche l'obbligo di agire nell'interesse dei beneficiari e può essere ritenuto responsabile in caso di malagestio.
Se il trustee agisce al di fuori delle disposizioni stabilite nell'atto istitutivo del trust, può commettere due tipi di inadempimento: uno nei confronti dell'atto istitutivo del trust (per cui il trustee ne risponde con i propri beni personali) e uno nei confronti di terzi (in alcuni paesi è previsto che intervenga il fondo in trust, mentre in altri che intervenga lo stesso trustee con i propri beni personali). Infine, è importante ricordare che il trustee può essere sostituito in determinate circostanze.
La scelta del professionista dei Trust
Con la mia vasta esperienza di oltre 20 anni nel settore, posso assicurare che la scelta di professionisti competenti è cruciale per garantire una corretta pianificazione e protezione patrimoniale. Ecco perché consiglio di rivolgersi a team multidisciplinari, in cui siano presenti professionisti legali, fiscali e finanziari altamente qualificati.
Spesso, rivolgendosi direttamente a professionisti che si occupano esclusivamente di trust, si rischia di ricevere proposte di costituzione di un trust anche in situazioni in cui non sia lo strumento più adatto, con conseguenti spese eccessive. Invece, un team di esperti sarà in grado di valutare le diverse opzioni disponibili e scegliere quella più appropriata per il caso specifico, garantendo un risparmio di tempo e denaro.
È importante, inoltre, verificare che il professionista scelto sia iscritto ad associazioni nazionali del settore, come l'Associazione Trust in Italia o STEP Italia, per garantire la competenza e l'esperienza necessarie nella gestione del trust e nella pianificazione del patrimonio per famiglie e imprese. Scegliere un professionista esperto e qualificato può fare la differenza nella protezione e gestione del proprio patrimonio.
QUANDO NON FARE UN TRUST
È importante sottolineare che istituire un trust non è sempre la soluzione migliore per la gestione e la protezione del patrimonio. Infatti, vi sono alcuni casi in cui non bisogna assolutamente fare un trust. In particolare, la motivazione che spinge a costituire un trust non deve avere finalità illecite o contrarie ai principi fondamentali dell'ordinamento italiano. Tra queste finalità vi sono la sottrazione di imposta, la frode ai creditori e la frode a interessi familiari.
In questi casi, infatti, l'istituzione di un trust potrebbe costituire una violazione della legge e comportare conseguenze legali molto gravi per il disponente, il trustee e i beneficiari. Inoltre, l'uso del trust a fini illeciti può essere individuato e perseguito dalle autorità fiscali e giudiziarie, con conseguenze anche penali.
Pertanto, è importante valutare con attenzione la reale necessità di costituire un trust e rivolgersi sempre a professionisti competenti ed esperti in materia per una corretta e legale gestione del patrimonio.
L’investimento in Trust a quando ammonta
Per istituire un trust, è necessario prendere in considerazione diversi costi, tra cui:
La redazione dell'atto istitutivo: questo costo può variare in base alle esigenze del disponente e alla complessità del trust, ma in genere si può stimare un importo a partire da 20.000 euro in su.
La scrittura privata autenticata dal notaio: anche in questo caso, il costo può variare in base alla complessità del trust, ma si può stimare un importo tra i 1.500 e i 2.000 euro.
I costi di gestione annuale per il funzionamento del trust: anche questi costi possono variare in base alle necessità e alla complessità del trust, ma si può stimare un importo a partire da 7.000 euro l'anno.
È importante sottolineare che questi sono solo dei costi indicativi e che è sempre opportuno valutare la propria situazione specifica con un professionista del settore, che potrà fornire una stima più precisa dei costi del trust. In ogni caso, investire in un trust può essere una scelta molto vantaggiosa per la protezione e la pianificazione del patrimonio, a patto di valutarne attentamente i costi e i benefici.
Conclusioni
Il trust, infatti, può rappresentare uno strumento di grande utilità per la protezione del patrimonio e la successione familiare, ma va istituito solo dopo un’attenta analisi delle esigenze del disponente e solo se rappresenta la soluzione più adatta al caso specifico.
In ogni caso, è importante rivolgersi a professionisti competenti e preparati che lavorino in team multidisciplinari e che siano iscritti ad importanti associazioni del mondo del trust, al fine di evitare di incorrere in errori costosi e non necessari.
La pianificazione e protezione del proprio patrimonio è un tema di fondamentale importanza per la tutela del proprio futuro e quello della propria famiglia, pertanto merita la massima attenzione e cura.
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