
In un precedente articolo abbiamo parlato della differenza tra un Trust Opaco ed un Trust Trasparente, evidenziandone anche gli aspetti più vantaggiosi. Quello che non deve sfuggire al trustee, così come chiarito dalla Circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 48 del 06/08/2007, è la verifica continua dei requisiti di trasparenza oppure opacità della situazione soggettiva del trust perché eventi nel tempo possono causare questa modifica. Ricordiamo che:
Senza dimenticare che non è l'unico requisito esaustivo che può distinguere un trust opaco da un trust trasparente, in quanto è importante anche analizzare la "discrezionalità" del trustee di assegnare i beni ed i frutti nel fondo del trust, e ne parleremo in un futuro articolo. Ritornando alla verifica costante che il trustee deve effettuare per differenziare un trust trasparente da un trust opaco, elenchiamo quelle che possono essere le tipologie di beneficiario:
Quindi, per concludere, è plausibile la possibilità che un trustee si ritrovi, nell'ambito della compilazione della dichiarazione dei redditi, a determinare il reddito imponibile in modo misto, dove assegnerà per trasparenza alcuni redditi a determinati beneficiari, mentre altri saranno tassati in capo al trust subendone direttamente la tassazione. Sarà sua cura mantenere una contabilità separata per categoria di beneficiari. Si conferma, pertanto, l'importanza di scegliere il Consulente Patrimoniale in grado di scrivere in atto istitutivo di trust, che quasi sempre è stilato da più professionisti i quali hanno competenze trasversali.
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