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Perché fare una pianificazione successoria a 30, 40, 50 anni?

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Perché fare una pianificazione successoria a 30, 40, 50 anni?

Come le 7 meraviglie del mondo, anche in tema di pianificazione successoria esistono 7 motivi che soddisfano i nostri bisogni nascosti.

Perché sono bisogni nascosti?

Perché soltanto quando ci poniamo le giuste domande il nostro pensiero si accentra verso i nostri bisogni che, prima delle domande corrette, restano inespressi.

Vediamo quali sono queste domande ed i motivi che spingono a pianificare oggi e subito:

1) Alla mia improvvisa scomparsa voglio scegliere come ripartire il mio patrimonio, oppure voglio far scegliere alla legge?

La successione testamentaria permette al testatore una libera scelta che non potrebbe mai avvenire in una successione per legge nella quale il defunto non abbia lasciato le sue ultime volontà. Quindi redigere un testamento pubblico, olografo, speciale o segreto è sempre la scelta migliore, salvo che si preferiscano altri strumenti alternativi.

Pochi sanno che, in caso di morte improvvisa, al proprio compagno o compagna nulla è dovuto tranne la dimora nell’abitazione principale per qualche anno.

Pochi sanno che, in caso di morte di uno dei coniugi senza figli, il coniuge sopravvissuto si troverà a condividere la successione con i genitori ed i figli del coniuge defunto. E questo è soltanto uno degli esempi più clamorosi che meglio evidenziano la necessità e l’opportunità di fare una pianificazione successoria, ma sussistono innumerevoli casistiche, ognuna con le proprie circostanze e valutazioni.

2) Alla mia improvvisa scomparsa voglio premiare equamente tutti gli eredi?

Alle volte, pur garantendo i legittimari, è necessario premiare con la quota della “disponibile” alcuni eredi al fine di garantire equilibri e gestione del patrimonio.

La quota della “disponibile” del testatore può essere data a chiunque; per questo motivo che esistono anche i “legati remunerativi” che attribuiscono ad un soggetto terzo una parte del patrimonio, che non ecceda la quota disponibile, commisurata ai servizi resi nei confronti del testatore.
Questa si rivela uno strumento formidabile, nelle mani del testatore, per premiare il più meritevole oppure aiutare il più bisognoso.

3) Alla mia improvvisa scomparsa voglio una continuità dell’azienda/patrimonio oppure non mi interessa che l’azienda fallisca?

Il testamento può anche consentire una continuità nella trasmissione mortis causa del patrimonio, evitando frammentazioni del patrimonio o delle quote sociali attraverso scelte strategiche adottate con il proprio fiscalista, garantendo governance e reddito per tutti gli eredi.

4) Alla mia improvvisa scomparsa voglio evitare conflitti e scelte difficili tra gli eredi, lasciando armonia tra tutti?

Spesso l’instaurazione di una comunione ereditaria è deleteria tra gli eredi. Perciò è opportuno, rispettando le quote dei legittimari, che il testatore distribuisca il patrimonio in modo omogeneo e coerente con le capacità dei singoli eredi, evitando conflitti tra gli stessi eredi.

5) Alla mia improvvisa scomparsa vorrei che la successione ereditaria usufruisca di un’ottima pianificazione fiscale, oppure non mi interessa che gli eredi siano in difficoltà?

L’apertura di una successione pone gli eredi di fronte a problematiche di carico fiscale e spesso gli stessi non sono nella disponibilità di far fronte ai costi necessari, vedendosi costretti a svendere per poter pagare le imposte. Un’attenta pianificazione permette risparmi fiscali importanti.

È sempre bene stipulare un piccola polizza premorienza che permetta agli eredi di ricevere, in pochi giorni, piccole quote di denaro esentasse che permettano loro di sostenere le imposte e le tasse sulla successione. Non dimentichiamoci che ai fini successori siamo ancora un paradiso fiscale, godendo della tassazione più bassa d’Europa, e che, prima o poi, la legislazione vigente sarà modificata, quindi approfittare oggi significa risparmiare imposte.

6) Legge Dopo di Noi

Nel 2016 è entrata in vigore la legge sul “Dopo di Noi” che agevola le persone con disabilità grave, permettendo l’utilizzo di diversi strumenti giuridici senza scontare imposte dirette e indirette a carico degli eredi con disabilità, garantendo al contempo la massima tutela.

7) Beneficenza

È anche possibile lasciare un testamento solidale che permetta al testatore di elargire sostegni a favore di scopi umanitari. Oggi, con la riforma degli Enti del Terzo Settore, è possibile utilizzare diversi strumenti giuridici insieme che consentono un’efficiente gestione delle somme destinate in beneficenza.

Augurando a tutti quanti una lunga vita, esorto i mie lettori a programmare oggi con consapevolezza piuttosto che lasciar stabilire alla legge ordinaria il destino del proprio patrimonio, ricordando che in ogni momento è possibile modificare le proprie scelte.

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